L’allenamento giovanile

A.A. vari

 

LE FASI DI MATURAZIONE NEI PASSAGGI DA BAMBINO A PREADOLESCENTE
Chi opera nel campo dell'attività motoria e sportiva giovanile ha l'obbligo di conoscere le caratteristiche che presenta l'organismo in ogni singola fascia di età in modo da capirne più facilmente le esigenze per proporre una attività motoria e sportiva equilibrata ed efficace, garantendo al giovane i benefici effetti di una sana attività fisica ed il buon risultato sportivo anche nell'età matura.
Infatti, durante tutta la vita l'organismo umano è sottoposto a continui processi di trasformazione biologica e psicologica. Specialmente fino alla giovinezza a fasi di crescita in lunghezza (proceritas) si alternano fasi di aumento del peso corporeo (turgor).
È come se l'insieme delle strutture biologiche dopo una fase di costruzione spesso esagerata, si concedessero una pausa tesa al consolidamento, per poi riprendere la corsa verso una nuova fase di crescita. Sullo sviluppo generale influiscono diversi fattori (Tabella 1).
Tabella 1 -Principali fattori che influiscono sullo sviluppo generale

FATTORI INTRINSECI

  • Genetici: genitori, sesso, razza
  • Neuroendocrini: ghiandola ipofisi, tiroide, seminali, gonadi, pancreas

 

FATTORI ESTRINSECI

 

          Ambientali: valori biometrici caratteristici in relazione alle condizioni ambientali

  • Socio-economici: ceto sociale, struttura del nucleo familiare
  • Alimentari: quantità calorica e protidica giornaliera
  • Attività fisica e sportiva: aumento della densità e del diametro delle ossa, volume e peso dei muscoli, aumento della massa magra

I sei - sette anni comprendono ancora il periodo dell'infanzia che proseguirà, in varie tappe, fino ai dodici anni circa. Aumenta notevolmente la statura e diminuisce il peso corporeo (proceritas 1a). La crescita in lunghezza avviene soprattutto a carico degli arti inferiori.
L'ossificazione è sufficiente, comunque lo scheletro è plastico e facilmente alterabile dalle eccessive sollecitazioni. I legamenti articolari sono lassi. Anche l'apparato muscolare è deficitario e risulta quantitativamente scarso e poco tonico.
La posizione delle costole ancora sollevate, fa assumere al torace una forma cilindrica che porta, come conseguenza, ad una modesta capacità vitale. Il cuore presenta delle dimensioni ridotte rispetto alla massa totale del corpo.
Pertanto gli apparati cardiocircolatorio e respiratorio rispondono all'impegno fisico col solo aumento della frequenza sia degli atti respiratori che delle pulsazioni cardiache.
Il gioco e la fantasia sono gli elementi dominanti di questa età. Il bambino passa dalla fase esplorativa a quella organizzativa e creativa.
È intelligente, concreto, riesce a costituire semplici schemi operativi e ad apprendere con una certa facilità. Passa dalla fase egocentrica a quella di socializzazione con il gruppo, all'interno del quale ricerca una propria identità e autorealizzazione, collaborando e facendo proprie le regole. Si rende disponibile ad accettare nuovi compiti da risolvere e si compiace dei suoi progressi motori. Desidera essere gratificato nelle sue iniziative.
Sono sempre presenti elementi di instabilità che possono portare a facile arrendevolezza e rinuncia di fronte alle prime difficoltà. Ricerca una gratificazione immediata o, comunque, a breve scadenza. Non riesce a mantenere la motivazione per obiettivi a lungo periodo.
La formazione fisica e psicologica deve ruotare intorno al gioco in tutte le sue forme: individuale, a coppie, collettivo. In questo modo si favorisce la strutturazione dello "schema corporeo", ovvero la conoscenza del proprio corpo in tutte le situazioni statiche e dinamiche, nello spazio e nel tempo.
Attività centrate sulle unità di base del comportamento motorio come il correre, saltare, rotolarsi, arrampicarsi, afferrare, lanciare, tirare, spingere, opporsi, equilibrarsi, ecc. sono utili per la ristrutturazione del rapporto tra sé e il mondo circostante e migliorano il bagaglio del proprio vissuto. Inoltre consolidano le capacità motorie e funzionali che consentono l'esecuzione ottimale degli schemi motori di base:

  • strutturazione dello schema corporeo;
  • acquisizione e controllo degli equilibri (statico, statico-dinamico, dinamico);
  • strutturazione e controllo della lateralità;
  • coordinazione senso-motoria;
  • organizzazione spazio-temporale;
  • controllo posturale e coordinamento dinamico generale;
  • adeguatezza degli schemi posturali motori;
  • controllo della respirazione e capacità di rilassamento psico-somatico.

Il miglioramento naturale della rapidità e della coordinazione, rispetto all'età precedente, consiglia di proporre giochi ed esercizi sempre diversi che stimolino queste due capacità.
Oltre ai movimenti semplici possono essere proposti anche movimenti combinati che richiedono la coordinazione simultanea di segmenti diversi del corpo, oppure eseguire abilità motorie di base come camminare, correre, rotolare, lanciare, afferrare, ecc.
La regolamentazione dei giochi va proposta in maniera semplice e possibilmente affidata agli stessi bambini.
A causa della volitiva psiche del fanciullo, sono sconsigliate attività motorie che presentano impegni monotoni, ripetuti e prolungati.
Dagli otto agli undici anni per i maschi e dagli otto ai nove per le femmine l'apparato locomotore tende a consolidarsi grazie anche al rallentamento della precedente forte spinta in altezza e all'aumento dei diametri trasversi del tronco (turgor 2°).
L'abbassamento delle costole porta ad un aumento della capacità vitale e dell'efficienza generale dell'apparato respiratorio. Il cuore assume dimensioni più proporzionate rispetto alla massa corporea totale. Grazie a ciò gli apparati cardiocircolatorio e respiratorio rispondono all'impegno fisico aumentando, il primo la capacità di riempimento delle cavità atrio - ventricolari, il secondo l'ampiezza degli atti respiratori.
Non a torto questa fase è definita anche "età della ragione" in quanto ad una più concreta intelligenza fa riscontro una maggiore consapevolezza di sé.
Il fanciullo riesce a formulare concetti astratti, analizzando e valutando oggetti e situazioni da vari punti di vista. La socializzazione e la partecipazione all'attività del gruppo, entro il quale definisce il suo ruolo, avviene con entusiasmo e forte motivazione nel perseguire obiettivi comuni. Notevole importanza viene data al giudizio degli adulti sul proprio operato.
La capacità di apprendimento motorio è nettamente superiore rispetto al periodo precedente. Il fanciullo è in grado di perfezionare le proprie abilità ed apprenderne altre più complesse, costruendo programmi motori sempre più adeguati e rispondenti ai compiti da risolvere. In questo è aiutato anche dalla maggiore capacità di concentrazione nei movimenti.
La accettazione delle regole e la disponibilità alle varie attività motorie, anche di iniziazione sportiva, permettono di poter programmare delle forme di allenamento contenenti anche elementi tecnici di base propri della disciplina sportiva prescelta.
È evidente che tutto deve essere sempre mediato da una forma di gioco e di rispetto dei principi di progressività e gradualità.
Intorno ai dodici - tredici anni per i maschi e ai dieci - dodici anni per le femmine inizia l'adolescenza che proseguirà fino a circa i sedici anni per i maschi e ai quattordici per le femmine.
L'organismo cresce notevolmente in altezza e il preadolescente vede il proprio corpo che si trasforma in pochissimo tempo e che, a causa del forte incremento in lunghezza degli arti rispetto al busto, spesso assume forme inconsuete (proceritas 2a).
Come conseguenza si determina una disarmonia morfocinetica legata essenzialmente alla dismetria tra sviluppo staturale e trofismo muscolare.
L'ossificazione non si è ancora completata e alla notevole crescita delle ossa lunghe (arti superiori e inferiori) si contrappongono delle strutture articolari ancora in via di sviluppo.
L'impegno fisico vede l'apparato cardiocircolatorio e respiratorio non adeguati alla risposta, mentre l'apparato muscolare, pur migliorando nel trofismo generale, non è ancora adattato al notevole sviluppo scheletrico.
È questo il periodo ove gli atteggiamenti viziati ed i paramorfismi possono presentarsi con frequenza.
Questa età è anche definita "difficile" in quanto non si è più bambini ma non si è neanche adulti. L'immagine corporea subisce delle continue variazioni con influenze alterne sulla forza muscolare e sulle capacità coordinative che non riescono a trovare punti solidi di riferimento.
Alla instabilità funzionale si somma quella psicologica per cui è facile assistere a frequenti variazioni di umore, scarsa disponibilità, insofferenza a giudizi sul proprio operato e nei confronti delle regole familiari e sociali.
Specialmente il giudizio del gruppo di appartenenza può influenzare notevolmente la propria autostima e, di conseguenza, la maggiore o minore fiducia in se stessi.
L'attività motoria e sportiva può assumere un ruolo determinante sia come canale di sfogo della naturale esuberanza, sia come formazione ed educazione generale.
Tutte le capacità motorie possono essere sviluppate senza pericolo purché si seguano sempre i criteri di progressività, gradualità e simmetria di lavoro muscolare.
Il miglioramento del trofismo muscolare può essere molto utile per prevenire gli atteggiamenti viziati ed i paramorfismi.
Dopo i tredici anni per i maschi e i dodici per le femmine, e per tutto il periodo dell'adolescenza l'apparato scheletrico va verso una progressiva definizione mentre quello muscolare migliora la sua forza ed efficienza generale; quest'ultima inizia ad evidenziarsi soprattutto nei maschi.
Il cuore inizia ad aumentare di peso, di volume, negli orifizi, nella forza contrattile e nel calibro dei vasi sanguigni. Anche gli scambi gassosi cominciano a diventare più favorevoli.
È la prima fase di quella che gli esperti considerano "l'età dell'armonia", riferendosi alle proporzioni somatiche ed alla funzionalità generale dell'organismo.
L'incertezza psicologica oscilla ancora tra fiducia e diffidenza verso gli altri, desiderio di indipendenza e timore di perdere la protezione della famiglia, voglia di conoscere la realtà dell'adulto e tendenza a chiudersi in sé stesso.
Il bisogno di trovare e affermare la propria personalità porta facilmente a rifiutare i modelli comportamentali imposti o insegnati.
Il punto di equilibrio di questo disagio psicologico, ansia, spirito di contraddizione e incoerenza, arriverà solo tre - quattro anni più tardi.
Momento della scelta, spesso definitiva, verso una specifica attività sportiva, attività che può diventare importante nella formazione globale della personalità.
L'esperienza del gruppo sportivo e l'accettazione delle norme comportamentali che esso impone, possono essere utili per una identificazione collettiva e quindi acquisizione di sicurezza nelle proprie azioni.
L'elemento agonistico, unito ad un buon programma di preparazione fisica, può essere importante per la costruzione armonica del corpo, per dare tono e forza ai muscoli e per rafforzare la propria autostima.

PRIMA DI TUTTO UN LAVORO MULTILATERALE
L'allenamento giovanile è un processo guidato di crescita e maturazione fisica e psicologica attuato attraverso la pratica organizzata di opportune esercitazioni fisiche tendenti a migliorare la propria efficienze fisica per realizzare le massime prestazioni sportive, il tutto in un contesto nel quale si realizza anche un importante funzione educativa sociale e socializzante.
Nelle fasce giovanili assume una notevole importanza il lavoro multilaterale, che consiste in un insieme di esercitazioni razionalmente strutturate per una crescita psichica e fisica generale, il tutto orientato verso una ben precisa meta.
La multilateralità si articola in sequenza temporale come:

  • multilateralità estensiva, adatta alle prime fasce di età in quanto rivolta all'acquisizione del più ampio patrimonio possibile di strutture motorie ed esaltazione delle capacità motorie;
  • multilateralità intensiva, adatta alle fasce di età che si affacciano all'agonismo, ove l'utilizzo della gamma più specifica dei mezzi e dei metodi di allenamento (addestramento) si struttura progressivamente e gradualmente per formare l'atleta di alto livello.

L'approccio multilaterale nella formazione giovanile può essere una validissima arma contro i pericoli insiti nella specializzazione precoce, ovvero un prematuro intervento unilaterale tendente ad esasperare gli aspetti specifici della disciplina praticata.
Se è vero che l'attività motoria e sportiva apporta notevoli benefici a livello fisico e psichico (Tabella 2) è anche vero che una specializzazione precoce può comportare seri rischi come:

  • la trasformazione e specializzazione precoce degli organi e apparati più sollecitati;
  • la perdita di interesse a causa della monotona ripetitività delle esercitazioni proposte.

Queste due situazioni possono avere come conseguenza:

  • la stagnazione delle prestazioni, in quanto l'atleta possiede un ristretto bagaglio di schemi motori e quindi riesce ad operare solo in determinate situazioni standardizzate;
  • la facilità di traumi all'apparato locomotore, in quanto il sistema muscolare presenta squilibri, spesso notevoli, tra i vari settori del corpo (Tabella 3);
  • soprattutto nelle discipline con gesto asimmetrico possono sorgere o accentuarsi gli atteggiamenti viziati e predisporre ai paramorfismi;
  • l'abbandono precoce della disciplina praticata per mancanza di nuovi stimoli motori e psicologici.

Quindi, se il talento è una dote innata, è anche vero che il risultato sportivo è il frutto del passaggio graduale attraverso la motricità di base e la preparazione fisica generale, per giungere gradualmente alla specificità del gesto atletico.
Il principale obiettivo della preparazione sportiva giovanile dovrebbe essere quello di una costruzione di base delle capacità motorie, sulla base dello sviluppo armonico generale del fisico, in un contesto di educazione e formazione della personalità.
Solo nel rispetto delle leggi che regolano l'accrescimento fisiologico e psicologico è possibile garantire al fanciullo, e quindi al futuro atleta, i benefici effetti di una sana attività fisica ed il risultato sportivo.

Tabella 2 -Benefici indotti dall'allenamento sportivo in età giovanile

(da "Età evolutiva ed attività motorie" di G. Caldarone e M. Giampietro - Mediserve 1997)

APPARATO MUSCOLO SCHELETRICO

  • Corretta postura
  • Migliore mobilità articolare
  • Tonicità delle masse muscolari

SISTEMA ENDOCRINO METABOLICO

  • Rapporto pondo-staturale favorevole
  • Aumento della massa magra attiva e riduzione della massa grassa
  • Corretta regolazione del controllo diencefalico dell'appetito
  • Corretto assetto glico-lipidico

APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO E RESPIRATORIO

  • Bradicardia
  • Valida gittata sistolica
  • Miglioramento della irrorazione periferica (capillarizzazione)
  • Facilitato ritorno venoso
  • Pressione arteriosa favorevole
  • Bradipnea
  • Incremento dei volumi polmonari
  • Rapida riduzione della frequenza cardiaca e respiratoria dopo sforzo
  • Incremento della potenza aerobica

COMPORTAMENTO E PERSONALITÀ

  • Buon controllo emotivo
  • Buona adattabilità
  • Valida autostima
  • Buona capacità di socializzazione

 

 

Tabella 3 -Principali alterazioni dell'apparato muscolo-scheletrico che possono derivare dalla specializzazione precoce (*)


SCOLIOSI
  • Deviazione in senso laterale e rotatorio della colonna

CIFOSI

  • Aumento della curva dorsale fisiologica della colonna

LORDOSI

  • Aumento della curva lombare fisiologica della colonna

DORSO PIATTO

  • Diminuzione delle curve lordotica e cifotica fisiologiche

SCAPOLE ALATE

  • Abnorme sporgenza del margine vertebrale delle scapole

GINOCCHIO VALGO

  • Deviazione verso l'esterno dell'asse verticale della gamba

GINOCCHIO VARO

  • Deviazione verso l'interno dell'asse verticale della gamba

GINOCCHIO RECURVATO

  • Iperestensione del ginocchio oltre 180°

PIEDE PIATTO

  • Appiattimento della concavità mediale della pianta del piede

PIEDE VALGO

  • Posizione viziata del piede in pronazione

PIEDE VARO

  • Posizione viziata del piede in supinazione

 

(*) Le alterazioni morfologiche si definiscono:

  • Atteggiamenti viziati: difetti del portamento correggibili volontariamente.
  • Paramorfismi: difetti del portamento che, senza alcuna modificazione ossea, alterano l'armonico sviluppo dell'organismo. Sono difetti lievi che se ben curati non comportano alcun problema.
  • Dismorfismi: alterazioni strutturali ossee e muscolo - legamentose che inducono atteggiamenti posturali errati non reversibili.

Nella strutturazione temporale del processo di allenamento giovanile si possono identificare quattro tappe (Tabella 4).

 

Tabella 4- Tappe del processo di allenamento giovanile


FASCE DI
età (anni)

  CARATTERISTICHE DELL'ALLENAMENTO

6-8

Attività motoria ludica, gioco in tutte le sue forme 100%

9-11

Attività motoria ludica (80%) e formazione di base 20%

12-14

Formazione fisica generale (50-60%) e iniziazione all'apprendimento delle tecniche sportive specialistiche (40-50%)

15-16

Formazione fisica generale e specifica (40-50%) e iniziazione all'allenamento sportivo specialistico (50-60%)

Alle varie fasi dell'accrescimento corrispondono dei limitati periodi di tempo dello sviluppo, detti fasi sensibili, durante i quali vi è una reazione più intensa, rispetto ad altre fasi, a determinati stimoli di sviluppo delle capacità motorie. Dopo questi periodi si ha in genere una stagnazione che nel tempo si evolve in decremento (Tabella 5).

Tabella 5- Possibilità di intervento sullo sviluppo delle capacità motorie nelle varie fasce di età

Età (anni)

FORZA

RAPIDITà

RESISTENZA ORGANICA

CAPACITà COORDINATIVE

MOBILITà ARTICOLARE

6-8

Blando intervento sul trofismo muscolare

Intervento progressivo

Instabilità psicologica
per impegni ripetitivi  e prolungati

Età ottimale
 di intervento

Blando intervento

9-11

Intervento progressivo sul trofismo muscolare

Etàottimale intervento progressivo
e graduale

Intervento progressivo

Età ottimale
di intervento

Età ottimale
di intervento

12-14

Intervento progressivo sulla
Forza generale (carico naturale)

Tende a stabilizzarsi e poi decrescere

   Progressivo
 e graduale intervento

Tendono
a stabilizzarsi
e poi a decrescere

Età ottimale
di intervento

15-16

Intervento progressivo e graduale
sulla forza generale e sulla forza rapida
(carico naturale e pesi liberi da bassi a medi)

Tende a decrescere

   Età ottimale di
   intervento anche
   per la resistenza
    specifica

  Tendono a
   decrescere     (alcune)

Tende a
stabilizzarsi e,
  in seguito,
 a decrescere

 

FASCE DI età (anni)

      Tabella 6 -Contenuti dei carichi di lavoro fisico nelle diverse fasce di età
(Bellotti P.: Alcune caratteristiche della formazione fisica e dell'allenamento giovanile -
Atleticastudi n. 4, 1983 -modificata)
    PRINCIPALI CONTENUTI DELL'ATTIVITÀ DI FORMAZIONE FISICA E DELLE COMPETIZIONI

 

6-8

 

Principali contenuti dell'attività di formazione fisica:

  • Esercizi formativi con carattere di gioco (correre, saltare, superare ostacoli, arrampicarsi, nuotare, ecc.)
  • Giochi collettivi ("staffette" comprese)
  • Giochi sportivi con regole semplificate
  • Acrobatica elementare ed esercizi per lo sviluppo dell'equilibrio (pattinare, andare in bicicletta, sciare, andature su cordoli, assi, ecc.)
  • Esercizi di flessibilità.

Contenuto delle competizioni: le competizioni si "confondono" con le altre attività e sono, comunque, scelte tra esse. Non ci sono competizioni specialistiche. In teoria, non si ripete due volte la stessa "occasione di gara".

 

9-11

 

Principali contenuti dell'attività di formazione fisica:

  • Esercizi di ginnastica formativa (preparazione fisica a carico naturale)
  • Esercizi formativi individuali con carattere di gioco come nella fascia precedente
  • Giochi sportivi con regole semplificate
  • Acrobatica elementare ed esercizi per lo sviluppo dell'equilibrio (pattinare, andare in bicicletta, sciare, andature su cordoli, assi, ecc.)
  • Esercizi di flessibilità.

Contenuto delle competizioni: le competizioni si "confondono" con le altre attività e sono, comunque, scelte tra esse. Non ci sono competizioni in cui ci si specializza.

 

12-14

 

Principali contenuti dell'attività di formazione fisica:

  • Addestramento tecnico soprattutto in forma globale
  • Elementi di ginnastica formativa (preparazione a carico naturale)
  • Giochi sportivi con regole effettive
  • Forme più complesse di acrobatica ed esercizi più complessi per lo sviluppo dell'equilibrio
  • Esercizi di flessibilità
  • Esercizi formativi individuali (scelta più ristretta rispetto alla gamma indicata per la fascia precedente).

Contenuto delle competizioni: comincia a delinearsi la tendenza verso un tipo di sport e a delimitarsi il numero delle specialità in cui competere. La competizione è ancora uno dei mezzi di allenamento e di formazione.

 

15-16

 

Principali contenuti dell'attività di formazione fisica:

  • Addestramento tecnico in forma analitica e globale, comprendente anche esercizi di gara
  • Preparazione fisica generale a carico naturale e altri mezzi di allenamento per le qualità complementari (esercizi generali)
  • Preparazione fisica specifica (esercizi speciali)
  • Altri mezzi di allenamento delle qualità fondamentali
  • Esercizi di flessibilità
  • Giochi sportivi che presentino, dal punto di vista delle qualità fisiche richieste, la maggiore attinenza con la specialità sportiva prescelta.

Contenuto delle competizioni: scelta delimitata e mirata, con elementi di "policoncorrenza".

Il tipo di formazione fisica ed il contenuto delle competizioni seguono un percorso di progressività (quantità) e gradualità (qualità) che si estende per tutto l'arco evolutivo tenendo sempre presente lo stadio di sviluppo fisico e psichico (Tabella 6 e 7).

Tabella 7 -Frequenza settimanale di lavoro e durata di una seduta di allenamento (*)


età (anni)

NUMERO DI SEDUTE SETTIMANALI

DURATA DI OGNI
SEDUTA (minuti)

6-8
9-11
12-14
15-16

2-3
3-4
3-4
4-5

60
60
60-90
90-120

(*) 2 sedute settimanali sono il minimo indispensabile per indurre adattamenti apprezzabili

 

Organizzazione di una seduta di allenamento
La struttura del singolo allenamento, per le fasce di età superiori agli 11- 12 anni, si articola generalmente in tre fasi collegate (Tabella 8):

  • una parte preparatoria o introduttiva, comprende solitamente il riscaldamento generale, che comprende le varie forme di esercitazione, compresi alcuni giochi, che hanno lo scopo di mettere tutto l'organismo, in particolare l'apparato locomotore, nelle migliori condizioni di efficienza e rendimento e il riscaldamento specifico in cui si eseguono esercizi simili o uguali ai gesti tecnici che si andranno ad effettuare, con la variante di una minore intensità;
  • una parte fondamentale che viene normalmente dedicata alle esercitazioni che più rispecchiano i gesti tipici della disciplina sportiva prescelta. In questa fase l'organismo sta nelle condizioni ottimali di freschezza fisica e nervosa, quindi nelle migliori condizioni di rendimento e di apprendimento. Seguono gli esercizi e i giochi per lo sviluppo delle capacità motorie;
  • una parte conclusiva che ha l'obiettivo di riportare l'organismo nelle condizioni migliori di recupero. Pertanto agli esercizi di stretching, utili a ridare elasticità ai muscoli, si affiancheranno quelli di rilassamento e di respirazione.

 

Tabella 8- Esempio di organizzazione di una seduta di allenamento

PARTE PREPARATORIA

1) Riscaldamento generale: vari esercizi a carico naturale e giochi tendenti a preparare l'organismo, in particolare l'apparato locomotore, al carico di allenamento. La durata del riscaldamento generale dura circa 10-15 minuti.
2) Riscaldamento specifico: esercizi simili o uguali ai gesti tecnici che si andranno ad eseguire, con la variante di una minore intensità.

PARTE FONDAMENTALE

1) Apprendimento e perfezionamento delle tecniche attinenti la disciplina sportiva prescelta.
2) Esercizi e giochi di sviluppo delle capacità motorie.

PARTE CONCLUSIVA

1) Esercizi di allungamento e mobilità articolare.
2) Esercizi di respirazione e rilassamento.

 

 

BIBLIOGRAFIA

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